Incontro dei promotori di Zona delle Cellule - Febbraio 2015

art promotoriDal 19 al 21 febbraio si è tenuto, presso la Basilica di Sant'Eustorgio, l'incontro tra i promotori delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, coloro che hanno la responsabilità della loro diffusione e sviluppo nel mondo.
L'esperienza delle C. P. E. è stata messa a confronto con i documenti di Aparecida, pubblicato dalla V Conferenza Episcopale LatinoAmericana nel 2007 e con Evangelii Gaudium di Papa Francesco del 2013. Nonostante le cellule siano antecedenti, in quanto nate nel 1986/87 a Milano, si è visto quanto questo metodo di evangelizzazione sia in consonanza con i due documenti, entrambi pubblicati dopo la loro istituzione.

Si può, infatti, affermare che le CPE attuano il pensiero del Card. Bergoglio prima e di Papa Francesco poi: il primo era nel 2007 a Buenos Aires e non solo ha partecipato alla Conferenza di Aparecida, ma è stato uno dei maggiori redattori del documento finale. Egli si distinse già allora per il suo sensus Ecclesiae presente nella stesura del documento del 2007, risvegliando il senso di appartenenza dei cristiani alla Chiesa, invogliandoci all'unità ma anche alla missione, a uscire, ad avvicinarci a tutti.
Il secondo, attuale Papa, autore dell'esortazione apostolica conferma: “Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura”.
Non accontentarsi dei presenti, ma uscire a “pescare” i lontani e raccontare quel poco di Gesù che si è sperimentato nella nostra vita, dunque evangelizzare, non sono due fini delle C. P. E.? Uscire e parlare di Gesù a quanti si incontrano e in qualsiasi contesto, sono parole che molte volte abbiamo sentito in cellula.
Le CPE, in conclusione, sono in linea con il pensiero del Papa, il quale ascoltando don Pi.Gi. parlare del metodo in udienza privata del 15 dicembre scorso, lo ha invogliato e spronato con queste parole: “Padre Pi.Gi. vada avanti con questo fuoco che ha nel cuore”, confermando e valorizzando il lavoro da lui compiuto nel campo dell'evangelizzazione con questo metodo.
Molti altri temi sono stati affrontati, sia dal punto di vista pastorale sia dell'Annuncio: un momento importante dell'evento è stata la relazione dell'Abbé Mario St-Pierre sulla delega del pastore. Egli ha sempre sostenuto che il parroco deve affidare le attività che non caratterizzano la missione sacerdotale, per potersi occupare del cuore del suo mandato: non accontentarsi di chi frequenta la parrocchia, ma preoccuparsi di coloro che non ci sono.
Sono state accennate anche altre attività evangelizzatrici della parrocchia quali, i corsi Alfa, che avvicinano i lontani con cene e brevi testimonianze, Una luce nella notte, che nel terzo sabato del mese accoglie in Basilica dalle 22 all'1.30 del mattino quanti passano davanti alla chiesa del Ticinese. Tutti metodi più che validi per rinvigorire le parrocchie e per portare la Buona Novella a quanti ancora non la conoscono.
L'incontro si è concluso con un arrivederci al 26° Seminario Internazionale che si terrà dal 28 al 31 maggio prossimi.

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