L'incontro (e foto) con Papa Francesco

art papa4Aspettavamo da tanti mesi questo evento da quando, nell'aprile scorso, il Pontificio Consiglio per i Laici aveva approvato in via definitiva il Sistema delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione.  
Il Decreto di Approvazione definitiva era stato consegnato nelle mani di don Pi.Gi. Perini dal Card. Stanislaw Rylko il 15 aprile, nella sede del Pontificio Consiglio per i Laici di cui il cardinale è presidente.
Il 5 settembre 2015 Papa Francesco ha così incontrato i membri delle Cellule Parrocchiali di tutto il mondo riuniti nell'aula Paolo VI. 

L’incontro, oltre ad essere un momento di preghiera e riflessione, è stato un esplosione di gioia tra canti e danze animate dalla Corale delle Cellule di Ragusa; esso è stato la tappa importante di un cammino iniziato come un piccolo seme piantato nel cuore di don Pigi e che la fedeltà del Signore e l’impegno di ognuno ha fatto crescere fino a diventare, negli anni, un albero grande che ha dato e continua a dare riparo e ristoro a quanti si saziano alla sua ombra. 
Questa chiamata ha voluto ricordare il Santo Padre nel suo discorso: “I membri delle Cellule hanno la vocazione di essere come un seme per annunciare a tutti la bellezza del Vangelo”.
E sono stati proprio i piccoli, i bambini di una Cellula nata a Ragusa nel 2011, a dare inizio all’incontro: con le loro bandiere sventolate al ritmo del canto “Osanna” e le loro testimonianze personali hanno ricordato a tutta l’assemblea che il Regno di Dio appartiene a chi si fa piccolo e semplice come loro e accoglie Gesù nel proprio cuore senza paura.
Accogliere l’amore grande e gratuito di un Dio che si dona completamente sulla croce per salvarci e donarci la vita in abbondanza è il centro dell’annuncio cristiano ma è stato anche il messaggio che una Cellula di giovanissimi ha voluto trasmettere durante l’incontro attraverso un mimo intitolato proprio “la salvezza” che ha commosso ed entusiasmato l’assemblea. Tale annuncio ha preso corpo e si è reso visibile nelle testimonianze di vita di una coppia inglese, Bob Skudder e la moglie, e di padre Ignazio, sacerdote proveniente dalla Cina, attraverso le quali abbiamo contemplato le meraviglie che Dio realizza nella vita di chi si fida di Lui anche nelle persecuzioni e nelle difficoltà sofferte per il Vangelo.
Culmine dell’incontro è stata la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Fisichella che nella sua omelia, partendo dal brano evangelico del piccolo seme, ha ricordato la chiamata fondamentale di ogni cristiano.
Alla fine della S. Messa l’attesa dell’arrivo del Papa è stata riempita da un momento di preghiera, danze e riflessione dove sì è ricordato don Salvatore Tumino, il promotore delle Cellule nate a Ragusa e fondatore della Comunità "Eccomi, manda me!" , tornato al Padre nel 2002, sacerdote che ha modellato la sua vita su quella di Cristo e come lui si è fatto seme che, cadendo e morendo, ha portato un frutto abbondante e duraturo.
E finalmente ecco che le porte si aprono, si accendono e luci ed entra Papa Francesco con il suo sorriso tenero e accogliente da far pensare subito al buon pastore che viene per prendersi cura delle sue pecore.
Bellissime le parole pronunciate dal santo Padre che ci ricorda: «Con il vostro impegno quotidiano, e in comunione con le altre realtà ecclesiali, voi aiutate la comunità parrocchiale a diventare una famiglia in cui si ritrova la ricca e multiforme realtà della Chiesa». Una Chiesa che «è la casa paterna, dove c'è posto per tutti, per tutti. In un brano del Vangelo Gesù dice che ha chiamato i buoni e i cattivi, non c'è differenza».
«Voi Cellule – ha proseguito - desiderate fare vostro questo stile di vita comunitaria, capace di accogliere tutti senza giudicare nessuno».
«Il nostro giudice - ha scandito a braccio il Papa - è il Signore, e se ti viene in bocca di dire una parola di giudizio su uno o sull'altro, chiudi la bocca». «Il Signore - ha proseguito - ci ha dato il consiglio di non giudicate e non sarete giudicati, dobbiamo convivere con semplicità con la gente, accogliere tutti, e perché accogliere tutti? Per offrire l'esperienza della presenza di Dio, e dell'amore dei fratelli. L'evangelizzazione - ha proseguito - sente forte l'esigenza dell'accoglienza, della vicinanza, perché è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita».
L’incontro è poi terminato con una preghiera alla Madonna e con la benedizione dei presenti. Il Papa ha quindi salutato numerosi bambini e malati.

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